mercoledì 22 aprile 2009

L'appello


Una notte come le altre, forse più silenziosa e calda del solito... Leggendo tra siti, rassegne stampe e giornali, ho visto l’affanno di tanta politica per “governarci” per altri 5 anni. E ho visto tante facce solite, ormai strutturate, bianche e non più rosee; ho pensato che fa sempre piacere vedere un volto giovane che si affaccia alla politica anche se, non siamo illusi, sappiamo che non è l’anagrafe a garantire intelligenza e competenza. Eppure ho sentito chiaramente che se c’è una cosa su cui tanti candidati (tra cui ci auguriamo e in fondo possiamo credere ci siano persone capaci di apportare novità positive e rappresentare alcuni nostri desideri) stanno cominciando ad affilare le armi: qualcosa che appartiene prima di tutti a noi giovani, qualcosa su cui forse siamo ancora inesperti o miopi, che facciamo fatica a mettere a fuoco e dunque a considerare alla nostra portata: il futuro!

Non ci si può lamentare delle generazioni che ci precedono ma solo dimostrare di poter fare di meglio. Se loro si sono divisi facendo pagare alla gente mite e di buona volontà conti salati in termini di ritardi, indecisione e resistenza, a livello locale come a livello nazionale, noi dobbiamo dimostrare più unità per recuperare quella forza che ci occorre per progettare il futuro. Se loro non ci hanno ascoltato come volevamo, noi dobbiamo moltiplicare le voci ma con poche e chiare parole. Se loro hanno provato e provano ancora a strumentalizzarci, guardandoci soltanto come bacino di voti, noi dobbiamo affrontare la sfida e “legarli” alle loro responsabilità con richieste precise, e con una richiesta precisa che faccia da ariete nei luoghi del potere politico, dove molti entreranno e usciranno ma dove adesso dobbiamo pretendere che si apra un canale per i giovani a venire, per le energie capaci, per propria natura, di introdurre cambiamento, provocare esigenze, coltivare la partecipazione della nuova umanità.
Dopo l’iniziale entusiasmo ho provato timore e insoddisfazione: non vogliamo cadere nel qualunquismo né ricalcare le parti del ribellismo e neppure accontentarci di promesse e sorrisi paternalistici. Insomma al bando la presunzione, l’immaturità e l’ingenuità! È questo il cammino che spetta ad ogni giovane al di là di ogni suo credo ideologico, politico o religioso! No?
E allora non ci affrettiamo a cercare porte che altri potranno usare lasciandoci fuori o rimanere tranquillamente chiuse. Troviamo la chiave, una chiave possibile tra le tante, certo... ma già sperimentata altrove e così naturale e ovvia, se ci pensate!
Ho pensato che noi giovani dobbiamo pretendere dai candidati sindaci una proposta allo stesso tempo vecchia e nuova ma mai attuata: IL FORUM DEI GIOVANI.
Per info: http://www.politichegiovanili.it/forum_giovanile.htm
Rinviando ad altro momento l’analisi della sua costituzione, consapevoli degli ostacoli incontrati in passato ma determinati ad introdurre stabilmente nello Statuto del Comune questo organo con un vero e proprio bilancio, affermiamo per ora che il Forum dei giovani costituisce UNO STRUMENTO DI PARTECIPAZIONE DI TUTTI I GIOVANI ALLA VITA POLITICA DEL PROPRIO TERRITORIO E LA FONTE DI TUTTE QUEI DESIDERI E QUELLE INIZIATIVE CHE STANNO A CUORE A TUTTI I GIOVANI: la musica, lo sport, il lavoro, il viaggio, l’arte, l’incontro e lo scambio di persone diverse, la conoscenza e la formazione.

NON POSSIAMI DIVIDERCI ANCHE NOI SU QUESTO!
L'esperienza di Giovani a confronto ha contribuito a maturare la convinzione di possibilità inedite e inesplorate del dialogo giovanile!
È un nostro diritto, e se saremo tanti, chi si candida a governare la nostra amata/odiata città (siamo sinceri!) non potrà ignorare questa richiesta! Dovrà anzi sottoscriverla! …. E dovrà mantenerla. Credo che altrimenti sapremo protestare e far sentire la nostra voce come nessuno può fare, ne sono sicuro…
Scusate se ho spesso parlato al plurale. L’ho fatto perché ho incontrato e ci sono tanti giovani che sono pronti ad impegnarsi, ognuno dalla sua prospettiva e posizione, per questo obiettivo! Ne sono sicuro… e vi chiedo di unirci. Chiediamo a noi stessi di aiutarci tutti…
(Su Facebook il primo comunicato e gli appelli)

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